Chi può accedere alle detrazioni fiscali del 50%?

PERSONE FISICHE

Sono una azienda posso accedere alla detrazione irpef per lavori di ristrutturazione edilizia del 50%?

No. Possono accedere solo le persone fisiche non giuridiche.

Come recupero i soldi?

È necessario consultare il commercialista per verificare l’importo delle

imposte (irpef) pagate dal cittadino, certificate secondo diversi modelli.

Se hai i modelli in tuo possesso puoi vedere la capienza irpef guardando il

tuo documento:

  1. CU (ex CUD) sommando gli importi
    • parte B casella 5,
    • parte B casella 6
    • parte B casella 11.
  2. UNICO sommando gli importi:
    • quadro RN rigo 26 casella n° 2
    • quadro RV rigo 3 casella n° 3
    • quadro RV rigo 11 casella n° 6
  3. modello 730 visibile dall’imposta netta: modello 730-3 prospetto di liquidazione al punto 51.
Per quale tipo di costruzione?

SOLO EDIFICI RESIDENZIALI di qualsiasi categoria catastale, anche rurali

e sulle loro pertinenze:

  • Unità immobiliari
  • Parti comuni (CONDOMINI)
Quando scade?

31 dicembre 2014 privati

Dopo il 2014 come variano le detrazioni fiscali del 50%?

Passano al 40% fino al 31 dicembre 2015. Poi ritornano all’infinito al 36%.

Quale è l’importo massimo delle spese?

96.000 € per unità immobiliare. Questo importo va suddiviso fra tutti soggetti aventi diritto alla detrazione, che hanno sostenuto le spese (ad esempio, marito e moglie cointestatari di un’abitazione possono calcolare la detrazione spettante sull’ammontare complessivo di spesa di 96.000 euro).

In quante rate avviene la ripartizione della detrazione irpef?

10 quote annuali di pari importo

Chi può usufruire della detrazione?
  • proprietari o nudi proprietari;
  • titolari di un diritto reale di godimento (usufrutto, uso, abitazione o superficie);
  • locatari o comodatari
  • soci di cooperative divise e indivise;
  • soci delle società semplici;
  • imprenditori individuali, per gli immobili non rientranti fra i beni strumentali o merce.
Ha Diritto anche il convivente?

Si. Ha diritto alla detrazione anche il familiare convivente del possessore o detentore dell’immobile oggetto dell’intervento, purché sostenga le spese e siano a lui intestati bonifici e fatture.

In questo caso, ferme restando le altre condizioni, la detrazione spetta anche se le abilitazioni comunali sono intestate al proprietario dell’immobile e non al familiare che usufruisce della detrazione.

Eseguo in proprio i lavori posso usufruire della detrazione?

Può richiedere la detrazione anche chi esegue in proprio i lavori sull’immobile, limitatamente alle spese di acquisto dei materiali utilizzati.

Per quali lavori spettano le agevolazioni?

1. SINGOLE UNITÀ IMMOBILIARI residenziali per interventi di :

  • manutenzione straordinaria;
  • restauro e risanamento conservativo;
  • ristrutturazione edilizia.

2. PARTI COMUNI degli edifici residenziali per interventi di :

  • manutenzione ordinaria;
  • manutenzione straordinaria;
  • restauro e risanamento conservativo;
  • ristrutturazione edilizia.

Interventi necessari alla ricostruzione o al ripristino dell’immobile danneggiato a seguito di eventi calamitosi.

Interventi relativi alla realizzazione di autorimesse o posti auto pertinenziali, anche a proprietà comune.

Lavori finalizzati all’eliminazione delle barriere architettoniche, aventi ad oggetto ascensori e montacarichi (ad esempio, la realizzazione di un elevatore esterno all’abitazione).

Interventi per la realizzazione di ogni strumento che, attraverso la comunicazione, la robotica e ogni altro mezzo di tecnologia più avanzata, sia idoneo a favorire la mobilità interna ed esterna all’abitazione per le persone portatrici di handicap gravi.

Interventi di bonifica dall’amianto e di esecuzione di opere volte ad evitare gli infortuni domestici.

Installazione di apparecchi di rilevazione di presenza di gas inerti;

  • montaggio di vetri anti-infortunio;

installazione del corrimano.

Interventi per prevenire il rischio del compimento di atti illeciti da parte di terzi.

  • rafforzamento, sostituzione o installazione di cancellate o recinzioni murarie degli edifici;
  • apposizione di grate sulle finestre o loro sostituzione;
  • porte blindate o rinforzate;
  • apposizione o sostituzione di serrature, lucchetti, catenacci, spioncini;
  • installazione di rilevatori di apertura e di effrazione sui serramenti;
  • apposizione di saracinesche;
  • tapparelle metalliche con bloccaggi;
  • vetri antisfondamento;
  • casseforti a muro;
  • fotocamere o cineprese collegate con centri di vigilanza privati;

apparecchi rilevatori di prevenzione antifurto e relative centraline.

Interventi finalizzati al conseguimento di:

  • risparmi energetici;
  • contenimento dell’inquinamento acustico;
  • cablatura degli edifici;
  • sicurezza statica e antisismica degli edifici.

Spese per la progettazione e le altre prestazioni professionali connesse;

Spese per la messa in regola degli edifici ai sensi della legge 37/08 (impianti elettrici) e delle norme Unicig per gli impianti a metano (legge 1083/71);

Compenso corrisposto per la relazione di conformità dei lavori alle leggi vigenti (le spese per l’effettuazione di perizie e sopralluoghi);

Imposta sul valore aggiunto, l’imposta di bollo e i diritti pagati per le concessioni, le autorizzazioni e le denunzie di inizio lavori, gli oneri di urbanizzazione.

Quando sono ammessi i lavori chiamati di manutenzione ordinaria?

Gli interventi di manutenzione ordinaria sono ammessi all’agevolazione solo quando riguardano le parti comuni. La detrazione spetterà ad ogni condomino in base alla quota millesimale.

Le parti comuni interessate sono:

il suolo su cui sorge l’edificio, le fondazioni, i muri maestri, i tetti e i lastrici solari, le scale, i portoni d’ingresso, i vestiboli, gli anditi, i portici, i cortili, tutte le parti dell’edificio necessarie all’uso comune, i locali per la portineria e per l’alloggio del portiere, gli ascensori, i pozzi, le cisterne, le fognature, eccetera.

Gli stessi interventi, eseguiti sulle proprietà private o sulle loro pertinenze (garage, cantine, soffitte), non danno diritto ad alcuna agevolazione.

Quali sono esempi di lavori chiamati di manutenzione ordinaria?
  • sostituzione integrale o parziale di pavimenti e le relative opere di finitura e conservazione.
  • riparazione di impianti per servizi accessori (impianto idraulico, impianto per lo smaltimento delle acque bianche e nere).
  • rivestimenti e tinteggiature di prospetti esterni senza modifiche dei preesistenti oggetti, ornamenti, materiali e colori;
  • rifacimento intonaci interni e tinteggiatura;
  • rifacimento pavimentazioni esterne e manti di copertura senza modifiche ai materiali;
  • sostituzione tegole e altre parti accessorie deteriorate per smaltimento delle acque, rinnovo delle impermeabilizzazioni;
  • riparazioni balconi e terrazze e relative pavimentazioni;
  • riparazione recinzioni;
  • sostituzione di elementi di impianti tecnologici;
  • sostituzione infissi esterni e serramenti o persiane con serrande, senza modifica della tipologia di infisso;

 

ATTENZIONE

Se queste opere fanno parte di un intervento più vasto (quindi se abbiamo una manutenzione straordinaria oppure una ristrutturazione edilizia oppure restauro e risanamento conservativo tipo la demolizione di tramezzature, la realizzazione di nuove mura divisorie e lo spostamento dei servizi, l’insieme delle stesse è comunque ammesso al beneficio delle detrazioni fiscali.

Quando sono ammessi i lavori chiamati di manutenzione straordinaria?

Sono considerati interventi di manutenzione straordinaria le opere e le modifiche necessarie per rinnovare e sostituire parti anche strutturali degli edifici e per realizzare ed integrare i servizi igienico/sanitari e tecnologici, sempre che non vadano a modificare i volumi e le superfici delle singole unità immobiliari e non comportino mutamenti delle destinazioni d’uso.

Quali sono esempi di lavori chiamati di manutenzione straordinaria?
  • sostituzione infissi esterni e serramenti o persiane con serrande, con modifica di materiale o tipologia di infisso;
  • realizzazione ed adeguamento di opere accessorie e pertinenziali che non comportino aumento di volumi o di superfici utili, realizzazione di volumi tecnici, quali centrali termiche, impianti di ascensori, scale di sicurezza, canne fumarie;
  • realizzazione ed integrazione di servizi igienico-sanitari senza alterazione dei volumi e delle superfici;
  • realizzazione di chiusure o aperture interne che non modifichino lo schema distributivo delle unità immobiliari e dell'edificio;
  • consolidamento delle strutture di fondazione e in elevazione;
  • rifacimento vespai e scannafossi;
  • sostituzione di solai interpiano senza modifica delle quote d'imposta;
  • rifacimento di scale e rampe; - realizzazione di recinzioni, muri di cinta e cancellate;
  • sostituzione solai di copertura con materiali diversi dai preesistenti;
  • sostituzione tramezzi interni, senza alterazione della tipologia dell'unità immobiliare;
  • realizzazione di elementi di sostegno di singole parti strutturali;
  • interventi finalizzati al risparmio energetico.
Quando sono ammessi i lavori chiamati di restauro e risanamento conservativo?

Sono compresi in questa tipologia gli interventi finalizzati a conservare l’immobile e assicurarne la funzionalità per mezzo di un insieme di opere che, rispettandone gli elementi tipologici, formali e strutturali, ne consentono destinazioni d’uso con esso compatibili.

Quali sono esempi di lavori chiamati di restauro e risanamento conservativo?
  • interventi mirati all’eliminazione e alla prevenzione di situazioni di degrado;
  • adeguamento delle altezze dei solai nel rispetto delle volumetrie esistenti;
  • apertura di finestre per esigenze di aerazione dei locali.

ATTENZIONE

Gli stessi interventi citati sulla manutenzione ordinaria ma questi tipi di interventi di restauro consistono nella restituzione di un immobile di particolare valore architettonico, storico - artistico, ad una configurazione conforme ai valori che si intendono tutelare. Gli stessi interventi, attraverso la preliminare analisi storica e artistica delle trasformazioni subite dall'edificio nel corso del tempo, sono effettuati principalmente attraverso la conservazione degli originari elementi di fabbrica ovvero con la sostituzione di elementi ricorrendo a tecnologie e materiali coerenti con quelli originari di impianto dell'edificio stesso. Il risanamento conservativo si riferisce al complesso degli interventi finalizzati ad adeguare ad una migliore esigenza d'uso attuale un edificio esistente, sotto gli aspetti tipologici, formali, strutturali, funzionali. Generalmente i condomini sono sottoposti a questo titolo abilitativo.

Quando sono ammessi i lavori chiamati di ristrutturazione edilizia?

Sono quelli rivolti a trasformare gli organismi edilizi mediante un insieme sistematico di opere che possono portare ad un organismo edilizio in tutto o in parte diverso dal precedente. Tali interventi comprendono il ripristino e la sostituzione di alcuni elementi costitutivi dell'edificio, la eliminazione, la modifica e l'inserimento di nuovi elementi ed impianti. Gli interventi di ristrutturazione edilizia sono caratterizzati da due elementi fondamentali: il primo determinato dalla "sistematicità'" delle opere edilizie e il secondo, più rilevante, riguarda la finalità della trasformazione dell'organismo edilizio che può portare ad un edificio parzialmente o completamente diverso dal preesistente. Pertanto, gli effetti di tale trasformazione sono tali da incidere sui parametri urbanistici al punto che l'intervento stesso è considerato di "trasformazione urbanistica", soggetto a concessione edilizia e sottoposto al pagamento di oneri concessori. Attraverso gli interventi di ristrutturazione edilizia è possibile aumentare la superficie utile, ma non il volume preesistente.

Quali sono esempi di lavori chiamati di ristrutturazione edilizia?
  • riorganizzazione distributiva degli edifici e delle unità immobiliari, del loro numero e delle loro dimensioni; vedi sblocca Italia
  • costruzione dei servizi igienici in ampliamento delle superfici e dei volumi esistenti;
  • mutamento di destinazione d'uso di edifici, secondo quanto disciplinato
  • dalle leggi regionali e dalla normativa locale;
  • trasformazione dei locali accessori in locali residenziali;
  • modifiche agli elementi strutturali, con variazione delle quote d'imposta dei solai;
  • interventi di ampliamento delle superfici.
  • demolizione e ricostruzione dell’immobile con lo stesso volume urbanistico;
  • modifica della facciata;
  • realizzazione di una mansarda o di un balcone;
  • trasformazione della soffitta in mansarda o del balcone in veranda;
  • apertura di nuove porte e finestre;
  • costruzione dei servizi igienici in ampliamento delle superfici e dei volumi esistenti.

ATTENZIONE

È il caso di rilevare che gli interventi previsti in ciascuna delle categorie sopra richiamate sono, di norma, integrati o correlati ad interventi di categorie diverse; ad esempio, negli interventi di manutenzione straordinaria sono necessarie, per completare l'intervento edilizio nel suo insieme, opere di pittura e finitura ricomprese in quelle di manutenzione ordinaria. Pertanto, occorre tener conto del carattere assorbente della categoria "superiore" rispetto a quella "inferiore", al fine dell'esatta individuazione degli interventi da realizzare e della puntuale applicazione delle disposizioni in commento.

L’ampliamento è un intervento di ristrutturazione edilizia?

Si dal punto di vista comunale il titolo abilitativo è di ristrutturazione ma con permesso a costruire.

Posso detrarre lavori di ampliamento?

NO. Se la casa viene ampliata, si bloccano le detrazioni del 50% e del 65%

  • Nell’ipotesi di ampliamento, la detrazione è limitata ai lavori riferibili all’edificio già esistente.

Se c’è demolizione, l’incentivo va soltanto alla ricostruzione anche con sagoma diversa ma con stesso volume urbanistico.

Che vuol dire per l’agenzia delle entrate la voce ristrutturazione edilizia?

Per l’agenzia delle entrate gli interventi sotto la voce ristrutturazione edilizia della guida ufficiale comprendono interventi citati nel TESTO UNICO PER L’EDILIZIA E SUE MODIFICHE ED INTEGRAZIONI articolo 3 comma a) [manutenzione ordinaria]b)[manutenzione straordinaria]c) [restauro e risanamento conservativo]d)[ristrutturazione edilizia]. Occorre consultare il tuo tecnico.

Che vuol dire per il comune la voce intervento in ristrutturazione edilizia?

TESTO UNICO PER L’EDILIZIA E SUE MODIFICHE ED INTEGRAZIONI articolo 3 comma d). Compreso l’ampliamento con permesso a costruire.

Come si calcola la quota detraibile ?

Se la quota annua detraibile è ad esempio di 1.500 € e l’Irpef (trattenuta dal sostituto d’imposta, o comunque da pagare con la dichiarazione dei redditi) nell’anno in questione ammonta a 800 €, la parte residua della quota annua detraibile (700 €) non può essere recuperata in alcun modo. L’importo eccedente, infatti, non può essere richiesto a rimborso, né può essere conteggiato in diminuzione dell’imposta dovuta per l’anno successivo.

Devo compare i mobili posso accedere alla detrazione?

Possono accedere alla detrazione del 50% l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici di classe non inferiore alla A+, nonché A per i forni, per le apparecchiature per le quali sia prevista l’etichetta energetica, finalizzati all’arredo dell’immobile oggetto di manutenzione straordinaria oppure restauro e risanamento conservativo o ristrutturazione edilizia. Necessaria ristrutturazione in corso (non aver fatto il fine lavori in comune).

Quale è il massimo di spesa sui mobili?

Fino ad un massimo di spesa pari a 10.000 € (DA SOMMARE AI 96.000 DI SPESA CHE SI POSSONO DETRARRE PER UNITÀ IMMOBILIARE) immobili oggetto di ristrutturazione.

Quando posso detrarre al 50 % i mobili?

Occorre dal punto di vista comunale possedere un intervento in manutenzione straordinaria, ristrutturazione edilizia, oppure restauro e risanamento conservativo.

Per quali mobili è la detrazione fiscale del 50%?

Mobili anche ad non incasso, sedie e tavoli, frigoriferi, lavatrici, congelatori, lavastoviglie asciugatrici (A+) per i forni (A).

Bonifici: datati dopo il 6 giugno 2013 fino al 31 dicembre 2014.

Quale causale devo scrivere per la detrazione dei mobili?

Causale: acquisto di mobili , detrazione 50% art.16 comma 2 del dl 63/2013 legge 90/13. Bonifico bancario postale.

Per la detrazione dei mobili posso pagare con la carta di credito?

Si. No con assegno contanti.

Devo compare il frigo posso accedere alla detrazione?

Si. Elettrodomestici di classe non inferiore alla A+, nonché A per i forni, per le apparecchiature per le quali sia prevista l’etichetta energetica, finalizzati all’arredo dell’immobile oggetto di manutenzione straordinaria oppure restauro e risanamento conservativo o ristrutturazione edilizia. Necessaria ristrutturazione in corso (non aver fatto il fine lavori in comune).

Devo comprare la lavatrice posso accedere alla detrazione?

Si. Elettrodomestici di classe non inferiore alla A+, nonché A per i forni, per le apparecchiature per le quali sia prevista l’etichetta energetica, finalizzati all’arredo dell’immobile oggetto di manutenzione straordinaria oppure restauro e risanamento conservativo o ristrutturazione edilizia. Necessaria ristrutturazione in corso (non aver fatto il fine lavori in comune).

Devo compare il forno posso accedere alla detrazione?

Si. Elettrodomestici di classe non inferiore alla A+, nonché A per i forni, per le apparecchiature per le quali sia prevista l’etichetta energetica, finalizzati all’arredo dell’immobile oggetto di manutenzione straordinaria oppure restauro e risanamento conservativo o ristrutturazione edilizia. Necessaria ristrutturazione in corso (non aver fatto il fine lavori in comune).

Che cosa è l’atto notorio?

AUTOCERTIFICAZIONE secondo articolo 47 del Dpr 445/2000. dalla persona che vuole accedere alla detrazione irpef del 50% in cui il medesimo attesti che gli interventi sono agevolabili anche se non necessitano di titolo abilitativo. Non va consegnata in comune ma conservata con tutti i documenti che possono richiedere gli ufficiali giudiziari in caso di controlli. Se il comune non richiede per semplificazioni neanche la comunicazione inizio lavori l’atto di notorietà è meglio contenga l’asseverazione di un tecnico che dichiara che secondo il testo unico dell’edilizia l’intervento è di manutenzione straordinaria.

Da chi è sottoscritto l’atto notorio?

Sottoscritta dalla persona che vuole accedere alla detrazione irpef del 50% in cui il medesimo

Cosa si deve dichiarare sull’atto notorio?

Che gli interventi sono agevolabili anche se non necessitano di titolo abilitativo.

L’atto notorio va consegnato in comune?

NO. Conservato con tutti i documenti che possono richiedere gli ufficiali giudiziari in caso di controlli.

Cosa devo allegare all’atto notorio?

Se il comune non richiede per semplificazioni neanche la comunicazione inizio lavori per interventi di manutenzione straordinaria , l’atto di notorietà è meglio contenga l’asseverazione di un tecnico che dichiara che secondo il testo unico dell’edilizia l’intervento è di manutenzione straordinaria.

Quando serve l’atto notorio?

SERVE solo se, PER I LAVORI DI CUI LA NORMATIVA EDILIZIA NON PREVEDE ALCUN TITOLO ABILITATIVO, COMPRESA LA COMUNICAZIONE IN CARTA LIBERA AL COMUNE. DI FATTO, LA DICHIARAZIONE VA REDATTA SOLO PER L’ATTIVITÀ EDILIZIA LIBERA e per lavori di manutenzione straordinaria se il comune non richieda la CIL (comunicazione inizio lavori).

L’installazione di una caldaia o stufa a biomassa può accedere al 50%?

Si. Solo nel caso di nuovo impianto di riscaldamento conforme al DM 37/08.

L’integrazione di un generatore a biomassa può accedere al 50%?

Si. È una Integrazione con innovazione. Si richiede che le opere siano finalizzate al RISPARMIO ENERGETICO quindi necessita di una relazione tecnica asseverata da tecnico abilitato (Geometra-Architetto-Ingegnere).

L’installazione di una caldaia può accedere al 50%?

Si. Occorre sostituire o riparare con innovazione. Per i condomini anche con riparazione senza innovazione.

Posso portare in detrazione lavori per rendere abitabile il sottotetto?

Si. Purché ciò avvenga senza aumento della volumetria originaria. Ciò è permesso in quanto se prima avevo una soffitta essa è una pertinenza.

Posso portare in detrazione il rifacimento dei pavimenti?

Solo se i pavimenti fanno parte di un intervento più vasto (quindi se abbiamo una manutenzione straordinaria oppure una ristrutturazione edilizia e restauro e conservazione), come la demolizione di tramezzature, la realizzazione di nuove mura divisorie e lo spostamento dei servizi, l’insieme delle stesse è comunque ammesso al beneficio delle detrazioni fiscali. La pavimentazione esterna dell’edificio nel caso di nuova pavimentazione o sostituzione della preesistente con altra avente superficie e caratteristiche dei materiali diverse.

Vedere per i condomini (anche in ordinaria)

Posso portare in detrazione i sanitari del bagno?

Si. Solo se i sanitari fanno parte di un intervento più vasto ovvero se si ha una manutenzione straordinaria oppure una ristrutturazione edilizia o restauro e conservazione. Un esempio sono opere murarie sulla sistemazione delle tracce per la parte idraulica e elettrica in quanto c’è la sostituzione di impianti e apparecchiature, oppure la demolizione di tramezzature, la realizzazione di nuove mura divisorie e lo spostamento dei servizi. Solo quindi se i sanitari fanno parte di un intervento più vasto allora sono ammessi al beneficio delle detrazioni fiscali.

Posso portare in detrazione le porte?

Porte blindate interne ed esterne anche per nuova installazione. Porte esterne nuova installazione o sostituzione con altre aventi sagoma o colori diversi. Se si ha una ristrutturazione in manutenzione straordinaria ovviamente si posso portare in detrazione qualsiasi tipo di porte.

Quale è la causale da scrivere sul bonifico?

Mettere la crocetta sul “ Ristrutturazione Edilizia “ (o dirlo all’impiegato banca in quanto devono trattenere il 4%) e scrivere sulla causale:

Bonifico ai sensi della legge 449/1997 e s.m.i.  Dpr 917/86 art.16 bis (TUIR)

-  Dl n. 83 del 2012 e s.m.i.- Dl 4/06/2013 n.63 coordinato con la legge di conversione 3 agosto 2013 n. 90 per Ristrutturazione Edilizia; saldo fattura  n° ….  Del  …./…./…..

La detrazione del 50% è cumulabile con quella del 65%?

Si ma non per i medesimi interventi ovviamente. Pertanto, nel caso in cui gli interventi realizzati rientrino sia nelle agevolazioni previste per il risparmio energetico che in quelle previste per le ristrutturazioni edilizie, il contribuente potrà fruire, per le medesime spese, soltanto dell’uno o dell’altro beneficio fiscale, rispettando gli adempimenti specificamente previsti in relazione a ciascuna di esse.

Che cosa deve fare chi ristruttura per fruire della detrazione?
  • Abilitazioni amministrative richieste dalla vigente legislazione edilizia in relazione alla tipologia di lavori da realizzare (concessioni, autorizzazioni, eccetera) o, se la normativa non prevede alcun titolo abilitativo, dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà in cui indicare la data di inizio dei lavori e attestare che gli interventi realizzati rientrano tra quelli agevolabili.
  • domanda di accatastamento (se l’immobile non è ancora censito);
  • ricevute di pagamento dell’Ici, se dovuta;
  • delibera assembleare di approvazione dell’esecuzione dei lavori (per gli interventi su parti comuni di edifici residenziali) e tabella millesimale di ripartizione delle spese;
  • dichiarazione di consenso del possessore dell’immobile all’esecuzione dei lavori, per gli interventi effettuati dal detentore dell’immobile, se diverso dai familiari conviventi;
  • Comunicazione all’Azienda sanitaria locale
  • Pagamento mediante bonifico
Cosa deve riportare il bonifico?
  • causale del versamento;
  • codice fiscale del soggetto che paga;
  • codice fiscale o numero di partita Iva del beneficiario del pagamento.
  • Le spese che non è possibile pagare con bonifico (per esempio, oneri di urbanizzazione, diritti pagati per concessioni, autorizzazioni e denunce di inizio lavori, ritenute fiscali sugli onorari dei professionisti, imposte di bollo) possono essere pagate con altre modalità.  Quando vi sono più soggetti che sostengono la spesa, e tutti intendono fruire della detrazione, il bonifico deve riportare il numero di codice fiscale delle persone interessate al beneficio fiscale.

Per gli interventi realizzati sulle parti comuni condominiali, oltre al codice fiscale del condominio è necessario indicare quello dell’amministratore o di altro condomino che effettua il pagamento

Che cosa è la notifica preliminare alla ASL? Comunicazione all’Azienda sanitaria locale

Deve essere inviata all’Azienda sanitaria locale competente per territorio una comunicazione con raccomandata A.R. o se attivi strumenti informatici on line, con le seguenti informazioni:

  • generalità del committente dei lavori e ubicazione degli stessi;
  • natura dell’intervento da realizzare;
  • dati identificativi dell’impresa esecutrice dei lavori con esplicita assunzione di responsabilità, da parte della medesima, in ordine al rispetto degli obblighi posti dalla vigente normativa in materia di sicurezza sul lavoro e contribuzione;
  • data di inizio dell’intervento di recupero.
  • La comunicazione non deve essere effettuata in tutti i casi in cui i decreti legislativi relativi alle condizioni di sicurezza nei cantieri non prevedono l’obbligo della notifica preliminare alla Asl.
Quali documenti bisogna conservare?

Conservare, oltre alla ricevuta del bonifico, le fatture o le ricevute fiscali relative alle spese effettuate per la realizzazione dei lavori di ristrutturazione. Questi documenti, che devono essere intestati alle persone che fruiscono della detrazione, potrebbero essere richiesti, infatti, dagli uffici finanziari che controllano le loro dichiarazioni dei redditi. Per gli interventi realizzati sulle parti comuni condominiali il contribuente, in luogo di tutta la documentazione prevista, può utilizzare una certificazione rilasciata dall’amministratore del condominio, in cui lo stesso attesti di avere adempiuto a tutti gli obblighi previsti e indichi la somma di cui il contribuente può tenere conto ai fini della detrazione.